Riuscirebbe il “minimo reddito mensile (universale) garantito a tutti” a colmare i profondi solchi tra le idee (preistoriche?) politiche e la realtà culturale di una società da far crescere non solo nei numeri della “massificazione”, ma nella qualità del futuro?

Riuscirebbe il “minimo reddito mensile (universale) garantito a tutti” a colmare i profondi solchi tra le idee (preistoriche?) politiche e la realtà culturale di una società da far crescere non solo nei numeri della “massificazione”, ma nella qualità del futuro?