Tra i Tetti del Tempo

“La maggior parte dei tecnici e degli studiosi dei mercati sono concordi nel ritenere che ciò che oggi viene definita analisi tecnica trae origine dalle teorie proposte per la prima volta da Dow nel periodo a cavallo tra i due secoli”.

“Le idee di Dow furono pubblicate in una serie di articoli scritti per il Wall Street Journal. Oggi, la maggior parte degli analisti tecnici riconosce e fa propri i principi fondamentali della teoria di Dow, che siano consapevoli o no della sua origine. La teoria di Dow costituisce tuttora uno strumento vitale per lo studio dell’analisi tecnica, nonostante la sofisticata tecnologia informatica oggi a disposizione e la proliferazione di nuovi e, in apparenza, migliori indicatori economici.
Dow divise i trend in tre categorie: il primario, il secondario e il minore. Dow paragonò tre fasi della marea, alle onde e ai frangenti delle onde.
Il trend primario era come la marea. Il secondario o di medio periodo era paragonato alle onde che viaggiano con la marea. Il trend minore è paragonabile ai frangenti delle onde…
Ponendo dei segnali per indicare il punto più alto sulla spiaggia raggiunto da ogni onda, si poteva misurare la direzione della marea; se ogni onda si estendeva oltre il punto precedentemente segnato, la marea era ancora in atto. Solo quando le onde cominciavano a retrocedere dai punti più alti si poteva capire che la marea stava per cambiare.
Dow riteneva che le onde del mercato durassero per più di un anno, forse diversi anni…
Nel 1882 Charles Dow e il suo socio Edward Jones fondarono la Dow Jones & Company.

(da “Analisi Tecnica dei Mercati Finanziari di John J. Murphy – Edizione Hoepli)

Tramonto sulla costa nord di Roma/Santa Marinella in uno storico Poster stampato su King Surfer Magazine

Ci sono giorni in cui il tempo non ha bisogno di ricordarti i cambiamenti già in atto…
Se la Pianura Padana (Nord Italia) vive più frequentemente i suoi banchi di nebbia, nel (Mar) Tirreno più vicino è più raro viverne quegli stessi effetti…
Ci sono comunque giorni dove tutto tende a falsare la percezione dell’orizzonte, come quella dell’orario del giorno. Rari momenti, quanto indelebili nei ricordi del tempo. Una bellezza così diversa nelle dinamiche naturali che il moto ondoso, nascosto dalla superficie grigia del mare, specchia la stessa aria ferma del cielo. Momenti che “sembrano” eterni, privi di quell’apparente respiro, luce del tempo dove le dimensioni nascoste, le ombre ingannano l’unica vista su di un orizzonte impastato, nelle sue stesse tonalità, pieno di un moto ondoso silenzioso, distanziato nel suo continuo procedere verso le singole attese…
“Attese” dove i movimenti assumono rumori così amplificati che le bracciate, per direzionare la tavola, contrastano lo stesso desiderio di allinearsi ad una Natura che evidenzia solo un altrettanto silenzio dell’aria…
Alba e tramonti senza sole, con l’aria ferma, scandiscono lo stesso, frequente desiderio di perfezione.
Forse sono solo queste le “tendenze” nascoste dalle ferme nebbie delle prime luci di un nuovo giorno…
Lo stesso tempo che muove questo stile di vita, dove tutto è allineato alla continua direzione del suo “moto ondoso”, dove per perfezione non si richiede l’impossibile, ma quel bilanciamento naturale a rispecchiare quello per cui ci si allena, spesso “inconsapevolmente” al sapere più evoluto della civiltà, ad una Natura che non ha mai chiesto di essere prevaricata e inquinata…
Se muoversi verso il futuro è un percorso obbligato, quanto le tendenze generazionali lo sono nelle dinamiche evolutive?
Se una tavola in più aiuta nelle giornate più impegnative, una doppia muta asciutta nelle albe più fredde, “sani consumi” dovrebbero aiutare nelle esperienze del “sapere”, nelle crescite individuali, personali…
Anche per questo un minimo reddito garantito a tutti aprirebbe a nuove esperienze evolutive(?)…
Perchè la multiculturalità è un bene nelle dinamiche di arricchimento e crescita, ma potrebbe anche essere un limite nelle infinite tendenze di cui, forse, paghiamo e pagheremo ancora più costi. I diritti delle passate mentalità e tendenze potrebbero superare i diritti delle nuove generazioni più allineate alle vere tendenze del futuro, in una nuova società con sempre più divari, sempre più imposti dalle troppe diseguaglianze mai colmate tra vecchio e nuovo, tra nuovo e vecchio nello stesso/diverso futuro evolutivo(?) del mondo…

Prima di essere troppo critici dovremmo sempre valutare con attenzione quello che ci circonda.
Se la tendenza futura è di possedere più telefoni, per le diverse tipologie di utilizzo e per i diversi metodi di ricarica, diventa ambientalmente condivisibile la scelta di alcune case produttrici di smartphone vendere separatamente il carica batterie?
Sono molto più critico per il tipo di mentalità che continueranno a venir fuori dalle “lotterie degli scontrini” e dal “cashback”, ultimi ritrovati al tracciamento elettronico anti evasione e come stimolo ai consumi, quando le introvabili banconote da 500 e 200 euro, ancora non sono state messe fuori corso, naturalmente prima di eliminare tutte quelle sopra i 20 euro o tutto il contante definitivamente se si vuole realmente una società migliore(?).
Forse nelle scuole dovrebbero essere insegnati e spiegati più dati e numeri, più delle illusioni, spesso delle ipocrisie e delle inesperienze davanti ad una vita che nessuno conosce nelle diverse tendenze personali, tra generazioni familiari, culturali e territoriali in percorsi che si sono sempre più ramificati…
Il libro dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) non frenerebbe la loro propulsiva energia, ma gli lascerebbe dei piccoli “alert” diversi, più di quanto non si è fatto per le generazioni precedenti. Non è un caso che le natalità dei “nativi”, nelle molteplici “consapevolezze” del tempo, sono diminuite nelle diverse realtà(?) incontrate… (nel collegamento inserito a “Demografia d’Italia” di Wikipedia è interessante notare come dagli anni ‘6o al 2019 si è passati a un saldo negativo nella differenza annuale tra nascite e decessi)
Forse l’unico libro che, nella sua annuale ristampa, giustificherebbe il suo acquisto alla nuova edizione. Tornare a quel bilanciamento di consapevolezza del sapere più contemporaneo.

Per questo sono per un documento unico che racchiuda il proprio riconoscimento nazionale e internazionale, il proprio diritto al voto, le proprie generalità come anche quelle mediche. Come sono per un minimo reddito garantito a tutti, rendendo il tutto tracciabile, più di tante improvvisate ipocrisie a macchia di leopardo, più o meno funzionali alle apparenti libertà nella continua “lotta”(?) all’evasione fiscale.
Quando poi vieteranno definitivamente il contante si vivranno nuove dinamiche che sintetizzeranno meglio l’evidenza di un continuo agire, sempre più di eccessi passati(?)…
Eccessi dove l’evidente saldo negativo dei nativi dovrebbe far riflettere su come la popolazione sia stata continuamente disorientata dalle troppe opinioni e direzioni dove il futuro culturale è regredito, non più al prepararsi agli “eventi”(?) del tempo, ma al solo “sfruttamento” delle continue, diverse emergenze sociali per creare sempre in ritardo nuovi(?) e spesso superati posti di lavoro, invece di puntare alla dinamicità e all’evoluzione più moderna della stessa Nazione. Se poi aggiungi l’emigrazione, i disabili e l’overdose di opinioni(?), di politica su come imporre qualche altra tassa per sovvenzionare qualche altro lavoro già in ritardo sui tempi(?), un’altra bolla speculativa di (quale?) futuro è al “limite” della sua stessa auto implosione…
Perchè, se l’assegno unico ai figli (unificato dal 2021), come il bonus 110% per il risparmio energetico delle abitazioni sono le nuove basi reali da cui ripartire per un nuovo sviluppo, il minimo reddito garantito a tutti può illuminare meglio le basi essenziali per un vero cambiamento ad una nuova tendenza di modernità per tutti. Lavorare sugli effetti del tempo, oltre la nebbia di una pandemia e di un’economia che chiede nuovamente visione per un futuro di proporzioni e tendenze, “forse” molto diverse da come possiamo solo “aspettarci” nelle continue emergenze(?)…

Tendenze di leggerezza forse già in atto, forse già iniziate dalle nuove generazioni a cui si dovranno sempre più affiancare migliorate(?) mentalità, migliorate(?) persone, migliorati(?) stipendi, per consolidarne il sapere più evoluto e non vederne regredire le tendenze più moderne(?)…
Se, in questa Nazione, siamo passati dall’essenzialità del bianco e nero all'”ignoranza” dei colori, dagli abiti sartoriali fatti in casa delle famiglie del passato al fast fashion più colorato, dall’informazione senza immagini alla sintesi dei rimpalli social, dalla più essenziale e sana “dieta mediterranea” alle pubblicità dei prodotti industriali con “meno zuccheri, conservanti e grassi”, qualcosa nello sviluppo delle troppe tendenze (anche delle regole) si è perso nei “singoli”(?) interessi delle “elite”. Già! le “elite”, quelle di un sistema ereditato, fermo ancora a oganizzazioni di eccessi (più recenti che passati), “forse” già superato, “forse” già in contrasto(?) ai tempi, con le nuove generazioni soffocate dalle troppe, malsane direzioni davanti all’essenzialità della vita, di una modernità che mostra ancora tutti i suoi ritardi, le sue strutture vuote mai sintetizzate davanti all’evidenza ora di una “vecchia”, ciclica pandemia…
Lavori da rimodellare negli orari, nei stipendi e nel diritto alla salute in percorsi nuovi dove la pensione e l’uscita sono spesso un miraggio per molti…
Sarà così anche per le prossime?
Perchè, deresponsabilizzando troppi lavori, la qualità, davanti ad un’evidenza storica di altri livelli, quali competenze, oltre a quelle umane/naturali sono da ricercare nelle mentalità da ricreare(?) nelle diversità degli stipendi?
Vedere le opere dell’antica Roma ancora lì, progettate per durare con quelle “primordiali” conoscenze, con una malta composta anche dalla cenere dei vulcani, evidenzia che, in troppi settori, per garantire stipendi nel tempo, le regole(?) hanno “insegnato” a far diventare tutti delle “elite”, dei “poteri forti” intoccabili(?), nei continui eccessi ed errori che si continuano a tramandare ed ereditare…
Come lo costruiresti il tetto di un palaghiaccio a Vipiteno in Trentino Alto Adige, regione conosciuta per la bellezza del suo tratto dell’arco Alpino, “forse” il più bello d’Italia?
Se il Nord, il Sud, l’Est e l’Ovest sono da sempre punti fermi nelle conoscenze dell’uomo, quali regole dare per le nuove costruzioni che sembrano non tenere mai conto dell’illuminazione o di altre basilari regole stagionali per la sicurezza e il risparmio energetico?
E in questo “grigio” pandemico, con tutte le prospettive europeiste e atlantiste davanti, quanto bianca, pulita dovrebbe essere la scalinata dell’altare alla Patria per riflettere e impreziosire i passi che ripercorrono le memorie del tempo e i più vergognosi, attuali “impoverimenti” di oggi?

La competenza può essere ingannevole se dietro non si costruiscono mentalità e una civiltà portata alla sua evoluzione, non solo per fargli fare il giro turistico nello spazio o per “imporle” qualche altro “abbonamento”(?) mensile…
Forse per questo la politica e i commenti calcistici sono gli unici spazi aperti alla faziosità dove è ancora possibile anteporre ai fatti, ai risultati finali delle stagioni, opinioni facilmente ribaltabili nelle diverse quotidianità dell’interpretabilità, distraendo così da tutto quello che ci sarebbe ancora da migliorare nelle mentalità più costruttive…
Non tutti abbiamo un “Presidente” che ci obblighi nuovamente ai nastri di partenza di una nuova uguaglianza “partitica”/umana, che ci “imponga”(?) un Palazzo, un Ministero contrapposto alle vecchie idee di sviluppo economico, dove ora disabilità e turismo possono aiutare a capire che gli “aiuti” non devono essere solo nei stipendi garantiti del “lavoro”(?) sicuro, politico…
Forse qualche persona in più capirà l’importanza di un “minimo reddito garantito a tutti” come nuova forma di eguaglianza nello sviluppo economico, a partire dalla stessa patria che ci unisce nella cultura umana…
Perchè, se il nuovo Presidente Draghi sottolinea “la necessità di evitare il diffondersi della cosiddetta “fuga dalla firma”, la paura dei dirigenti di prendersi la responsabilità” è evidente, nel rovescio della medaglia, che sono in tanti (oltre ai tempi giudiziari) a non potersi permettere i migliori e più costosi avvocati nelle cause penali, come è avvenuto recentemente ad un Ministro per un caso controverso nelle decisioni con il suo ruolo istituzionale.
E’ vero serve competenza, ma se viene relegata solo alla parte finale delle società organizzate, non basterà a diminuire i troppi errori a monte della stessa civiltà…
Questo per dire che, se non si organizza e si migliora la modernità di una società, anche con nuove regole certe, mentalità e tendenze (minimo reddito garantito a tutti) svilupperemo sempre in ritardo già superati e superflui “nuovi”(?) posti di lavoro in vecchie, lente dinamiche con sempre più “elite” e poteri forti…
Dopo l’eccesso di laureati per le ormai sature professioni giuridiche ed economiche a cui si sono aggiunte sempre più architetture vuote, in questa burocratica Nazione c’è da allarmarsi se una più lenta organizzazione, più della continua prevenzione (in tutti i campi), sia ancora preferibile per creare ora medici e infermieri davanti ad una continua civiltà non efficientata nella sua evoluzione naturale: post-terremoti, post-alluvioni, post-pandemie, etc.(?)…
Perchè, “se l’appetito vien mangiando”, le nuove generazioni “post-mareggiate”, si prepareranno meglio alle successive, tra allenamenti da mantenere, sana alimentazione, salute e tavole più adatte alla loro vera ricarica “culturale” tra le energie e la natura del tempo?

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La tecnologia evidenzia molti più segnali che in passato e per capire di più i movimenti, nei diversi Oceani, è spesso consigliata l’uniformità degli orizzonti per vederne la sola tendenza di fondo…
Sostieni il surf italiano (link “Support”) e se hai bisogno di qualche suggerimento grafico/tecnico su ProRealTime.com, sarà tutto ricambiato con la stessa dedizione e passione…
Non avere tracce di cenere di vulcani in quest’ultima trasformata “malta digitale”, non vuol dire non voler costruire qualcosa di meglio nelle prospettive future di un nuovo mondo che verrà…

Tra i tetti del tempo, rimani sintonizzato…

Enjoy your life
Keep Surfing

Carlo Azzarone
@Surfer_ksm

Roma 21 Febbraio 2021