segue da: “Anno 2020…”
segue da: “Covid-19…”
E’ passato esattamente un anno da quando, alla fine del 2019, “qualcosa” già muoveva nelle viscere di una ancora sconosciuta(?) e distante Wuhan, in Cina…

A poco più di un mese dalla fine di questo 2020, dopo i tempi del nostro lockdown, dopo i nostri morti alla prima ondata e un’estate trascorsa solo apparentemente più libera da questo continuo allerta, le nuove “bandierine rosse” sono ora nuovamente lì, sbandierate e posizionate davanti a questa nuova stagione in corso e ad una prossima che si preannuncia più fredda, buia e anche più pericolosa, per una seconda ondata già in corso che corre, monta e si gonfia silenziosa, forse anche più della prima… Quando a Nazarè (Portogallo), almeno il periodo, le vuole più reali, immense e visivamente più “desiderabili”(?)…
Francia, Spagna e Inghilterra seguono le loro regole, i loro coprifuoco, i loro lockdown come qui in Italia, dove gli eventi e le decisioni del Governo sono cambiate più volte da quando ho inizato a preparare e scrivere questo articolo. Dai ritardati coprifuoco serali/notturni alle più mirate chiusure, le varie boe annunciate e posizionate ai singoli settori, come si fa per differenziarne gli spazi con i “bagnanti”, delimitano ora anche le aree dei pensieri, ormai “colorati” di tutti…
E quello che rimane non lascia più tanti movimenti, nè a l’uno nè a l’altro, se si guardano quelle bandierine colorate che raggruppano le stesse aree, sotto la stessa traiettoria, di questa seconda ondata… E non sappiamo nemmeno se dietro ce ne sarà un’altra!!!



“La tempesta perfetta” è davvero così racchiusa dalle boe “imposte” in quest’ultima(?) forma di Occidente?
Non è che prima le cose andassero meglio, terraferma e salvagente non sono mai state le priorità per sistemi più adatti (anche con tutta la tecnologia a disposizione) a dissipare, senza progettualità, soldi pubblici nell’evidenza quotidiana di problemi arcaici mai risolti…
Un’eredità che si evidenzia nei continui squilibri sociali tra i più forti, i più conosciuti, i più furbi, i più raccomandati, chi ha più risorse economiche e quando non lo sono, “ingenuamente”(?) manipolabili nei singoli interessi privati, più o meno ironici e di potere. Così da fondersi, deresponsabilizzando quei “privilegi” in un “democratico ordine”, ma per confondere ancora di più la più pericolosa modernità, ora nell’ignoranza e arretratezza diffusa di molti, per non determinare mai una direzione univoca ad un insieme con meno diseguaglianze…
Perchè il futuro, il futuro del pianeta, “questo futuro”(?), bussa sempre più forte a poteri centrali e locali con sempre meno connessione tra loro, ma soprattutto ad Oceani più ampi e profondi del loro stesso agire(?)…
E con la scusa delle donazioni, della solidarietà, lo Stato “sembra”(?) sempre riservare meno fondi a settori che potrebbero essere strategici anche per nuove forme lavorative e di sviluppo…
Dalla ricerca all’arte (etc.), anche con tutte le loro diverse ramificazioni e settori, gli squilibri di un eccesso di democrazia, senza direzione, sono evidenti…
E, a ragionare bene, è altresì evidente che, se si raggruppassero tutte le mance elettorali, dai bonus degli 80 euro mensili attuati da un precedente Governo per poche categorie, al “reddito di cittadinanza” per altre categorie, passando per tutti gli altri infiniti bonus dati a pioggia, che non hanno mai risolto completamente le dinamiche strutturali degli sperperi del sistema, ne verrebbe fuori un efficientamento con un “minimo reddito garantito a tutti” sotto la cui soglia non si potrà mai scendere nella propria vita…
E forse, questo presente, sarebbe diverso da questo continuo ripetersi delle passate(?) povertà, passate(?) mentalità che continuiamo ad ereditare da questi antichi “regimi organizzativi” che si ripetono…

Perchè, dalle vicende economiche dei fondi della Chiesa, all’ultima vicenda nella Magistratura, dai Governi non eletti, al malaffare, fino alle continue, obbligate “figurine” interscambiabili dei vari commissari (che si susseguono negli anni, nelle diverse crisi di un faraginoso sistema tra Pubblico e Privato) è evidente che molte delle boe sono state spostate solo poco più in là (non certo a vantaggio di tutti) per sentirne meglio la corrente che in mezzo a tanta democrazia si fa fatica solo a spostarsi, anche di quel poco, per vedere almeno l’orizzonte di un domani…
E in quel mezzo le boe del popolo, ammassate sempre di più in un perimetrato oceano dove “muoversi” diventa un’impresa, solo quotidiana…
Con tutta la tecnologia a disposizione, anche della pubblica amministrazione, c’è da chiedersi se verrà utilizzata ancora per altra burocrazia e tasse o per ridurre finalmente i tempi ad una migliore e semplificata modernità, di prospettive future non solo per far “abituare” tutti, nella sintesi, ai continui click “da elemosinare” per un nuovo, prossimo bonus(?) di Governo…
Cosa penseranno della modernità quelli che non arrivano a fine mese, dei bonus che non hanno la possbilità di richiedere, magari per sentirsi integrati, come gli altri, in queste democrazie moderne?
E si sono viste più categorie di vecchi(?) e nuovi(?) “influencer”(?), mai come in questo lungo periodo di pandemia, dettare consigli e regole per tutelare più i loro “movimenti” che una sana disintossicazione da tante contraddizioni, da quello che dicono(?) ripetutamente le diverse opinioni(?), anche dei molteplici e troppi(?) dati(?), che ognuno poi interpreta a suo modo…
C’è chi paga pure il test sierologico a tutti, pur di continuare a diffondere le sue opinioni(?)…
E quanti si stanno salvando economicamente da questo apri, chiudi, coprifuoco, attrezzature anticipate per regole da seguire, oltretutto già in un mercato lavorativo appesantito, che ha ormai sommato nel tempo mille balzelli e le responsabilità di più di mille forme contrattuali?
E in questo caotico affollamento, senza la modernità anche di nuove regole, non si può lasciare solo alla responsabilità civile quel muoversi… Soprattutto in questi tempi di “ondate”, apparentemente distanti (5 mesi circa dalla prima), ma che ci devono far snellire un sistema che ci risucchia in questo continuo, sfiancante passato, dettato dal solito eco che riecheggia dalle troppe architetture vuote, mai semplificate che ci rallentano su tutto…
Perchè un lavoro non è meglio dell’altro, più importante dell’altro se a fine mese tutti devono mangiare e una metropoli, Roma non è solo sporca per colpa dei cani, dei gabbiani, dei cinghiali, dell’AMA (Azienda Municipale Ambiente) o di quelle etnie che rovistano furtivamente tra i cassonetti per “business” paralleli…
E allora il bonus dei monopattini, forse si giustifica solo per muoversi tra queste bandierine che sfilacciano, ormai da anni, una sempre più vecchia e rattoppata democrazia, “opinione”(?) di un tessuto sociale…
E più di un avvocato (se mai l’avessimo avuto), ormai servirebbe più un “commercialista del popolo”, in un’Italia, un Occidente senza ancora una direzione se non nel suo stesso “regime” di democrazia…
Difendere più l’ironia libera(?) di pochi o il rispetto dovuto alla “liberté”(?) di vivere tutti nello stesso insieme senza preoccuparsi certo di ennesime(?) reazioni(?) che però colpiscono solo e sempre gli stessi innocenti?
E con un pil e un’economia crollata a doppia cifra percentuale, come i rimbalzi più ampi, discuteranno ancora in futuro per movimenti, che solo lo scorso anno, erano allarmanti e preoccupanti con le sole cifre decimali, quelle dopo lo zero?



E’ tutto così disallineato dal continuo pensiero dominante di periodi di vecchie “normalità”(?) imposte che, più delle solite guerre passate, si dovrebbe far tesoro delle troppe relatività che molti non tengono più conto, nemmeno nelle dinamiche della correttezza espositiva…
Schiacciati e pressati tra queste boe, da un nuovo che evidenzia anche tutte le vecchie mentalità che si sono ereditate, che l’unica responsabilità civile rimasta, contro tutto questo “passato”(?), è forse votare.
Difendere la Nazione da se stessa, contro gli sprechi che ancora non permettono di abbassare le tasse, i pagamenti che non rallentano certo quanto l’economia di molte, troppe famiglie…
Un perfetto “regime di democrazia”(?), dove l’evidente contraddizione si amplifica nell’illusione concessa tra apertura e chiusura, tra chiusura e apertura e avanti così, da far ricadere le responsabilità di tutti sull’incapacità di farcela, per non aver saputo contenere “presunti” contagi e la propria attività, in attivo, davanti ad un futuro che nessuno più (ri)conosce.
Dalla crisi dell’11 Settembre a quella finanziaria del 2008 (con ricadute nel mondo e anche sui problemi mai risolti di questa Nazione), fino a quest’ultima pandemia (solo per evidenziarne alcune più globali dell’uomo dal 2000), il “nemico comune” non è mai troppo esterno a questo antico agire, a questo procedere fuorviante, che sa di tanto vecchio quanto i più giovani che ne ripercorrono le stesse, sicure strade della democrazia nel più facile e politico “click” day. E’ più facile corrompere le possibili, diverse mentalità a questo sistema “imposto” o cambiarlo ed evolverlo?
Eppure, è proprio dalle crisi che si dovrebbe sempre cogliere l’opportunità per cambiare e “ripartire”(?)… Così da far girare più soldi, indistintamente a tutta la popolazione, con un nuovo e più integrato “minino reddito garantito a tutti”, rimodellando in modo nuovo anche le basi e le energie nei vari e diversi nuclei familiari…
Quanto dureranno questi periodi, le proteste, le responsabilità politiche in un pensiero dominante che ancora non vede un più rapido futuro con un “minimo reddito garantito a tutti”?
Uno Stato che sconta sempre di più i suoi ritardi su tutto, su decisioni che devono ormai prevedere una direzione univoca alla Nazione (più dei soliti titoli vuoti che indicano solo parole senza mai decisioni concrete al “lavoro(?), alla salute(?), alla sicurezza(?)…) non solo nelle responsabilità civili e dei pagamenti da far ricadere sempre e comunque sulla cittadinanza…
Dall’evidente entrata nell’euro, quando la classe dirigente, di questa Italia, forse nemmeno si accorse che la moneta era identica fisicamente al franco francese e al marco tedesco, con un costo molto più alto per questa Nazione che tutti avremmo pagato, anche in termini di un adattamento più lungo…
E, se non ci sarà un ecatombe economica, come una guerra civile, le matite di legno per votare saranno più numerose e pesanti nel risultato finale…
Perchè le devastazioni rimangono ferite alle città, costi alla Nazione per tutti, ma come con il precedente Referendum, l’occasione per determinarne le responsabilità (da una parte e dall’altra), rimangono sempre in ognuno di noi sottolineandone l’incompetenza e l’inadeguatezza anche per percepire stipendi sicuri, così elevati in un mondo e un’economia “forse” cambiata(?), se non per tutti, per molti…
L’allarme rimarrebbe, certo, nelle mentalità passate, diffuse a cui si dovrà lavorare con quel “minimo reddito garantito a tutti” (come lo si continua a fare ora per tutti quei bonus offerti…), non per un assistenzialismo improduttivo, ma per una maturità sociale da cercare, da ritrovare, più coesa, ora più moderna…
Unica strada, forse, per determinare un vero cambiamento di fondo che ne forgerà il nuovo, più della diffusa ironia, amplificata dai media, come a mantenere tutti ad un livello diverso, passato, così da perdere quel senso migliorativo, di sintesi, innato nell’efficientamento organizzativo, del lavoro, delle nostre vite, “affossate” più da una “democratica confusione”, da una continua politica di fondo senza direzione se non nei suoi rimpalli dialettici, che per capacità mai avute e sfruttate…
Quanto la tecnologia, sempre più diffusa, organizzata, può aiutare questo processo, magari in una singola e sintetica App (sempre più diffuse, avanzate e collegate su scala planetaria), per sintetizzare tutti i rapporti con le diverse amministrazioni di servizio pubblico, da semplificare e unificare maggiormente nel singolo rapporto su scala nazionale ed europea?
Basterebbe iniziare, come scritto in precedenti articoli, da un unico documento unificato che racchiuda la carta d’identità, la patente di guida, la tessera sanitaria, il passaporto, la tessera elettorale, magari con la stessa impronta digitale etc. etc…


John Lewis diceva che “se devi metterti nei guai, scegli quelli buoni”, riferendosi naturalmente ai diritti umani…
Le notizie giunte dagli Stati Uniti, in questo lungo 2020, per l’agghiacciante morte di George Floyd (dal valore dei suoi 20 dollari falsi), di altri neri per motivi diversi da parte di alcuni poliziotti americani, continua a generare una risposta ad una evidenza che non trova più molte spiegazioni se non che, tra quelle boe, delimitanti per tutti, i sistemi sociali sono da rivedere nelle troppe diseguaglianze, disparità di trattamento, quando tutti(?) coabitiamo come forza propulsiva all’evoluzione umana, nel reciproco rispetto del servizio offerto da ogni singolo individuo per il miglior vivere futuro di tutti…
E in questi tempi di cambiamenti epocali, anche il WSL ha rivisto il calendario e la forma finale al suo Campionato del Mondo, a partire già dal prossimo 8 dicembre con la prima tappa a Pipeline, quando le onde della North Shore di Oahu erano l’ultima, più temibile sfida per il titolo, e così da decenni…
La curiosità è alta come saperli tutti in salute in questo pianeta ormai “contaminato” e ancora saturo di errori passati…
E in questo “clima” dove siamo tutti in attesa di notizie che riportino di vaccini e cure sicure, pronti alla diffusione per la sicurezza di tutte le popolazioni, di cure migliori e rapide che non ci obblighino ad un vaccino da ripetere ogni anno, a quanti credi importi della nazionalità di provenienza, se sono comunque Nazioni “sicure”?
Anche per questo poteva essere l’occasione giusta (non è mai troppo tardi) per fermare le nazionali di calcio, per rivederne anche le regole e gli stessi valori dello Sport con nuovi punteggi…
Partendo quindi dalle nazionali nei loro diversi tornei, con l’aiuto del VAR e degli algoritmi (le telecamere e le tecnologie di certo non mancano) si potrebbe prevedere che ad ogni goal, la sua azione, eventuali parate dei portieri (non posso certo dimenticare anche un mio brevissimo trascorso nel “Noosa Lions Football Club” in un lontanissimo passato), cartellini gialli/rossi, calci d’angolo, pali/traverse etc., ci siano dei punteggi specifici che, sommati, possono dare al risultato finale nuove prospettive…
L’intento è di mettere in risalto lo sport oltre le varie differenze di nazionalità e bandiere…
Così la bellezza di un goal, della sua azione per farlo, le difficoltà di una parata, la correttezza di una squadra etc. possono avere maggiore risalto nella determinazione di un punteggio finale…
Inoltre dando al goal un punteggio e a quanto descritto in precedenza, in caso di pareggio, si determinerebbe comunque una “vittoria”, comunque un punto in più dell’avversario…
I pareggi per 0-0 possono essere penalizzati e determinare una sconfitta per la squadra che si trova al secondo pareggio consecutivo senza goal…
I 3 punti per la vittoria rimangono tali se la squadra vince con due goal di scarto, ma con un solo goal di scarto (rimangono i 3 punti se l’avversario non è riuscito a sommare un punteggio assegnato alle altre note sportive nella partita) i punti assegnati scendono a 2 cedendo all’avversario 1 punto, se il punteggio della somma dei pali/traverse, parate portiere vincente, correttezza in campo etc. hanno raggiunto valori che lo sport (che insegna sempre) comunque premia…
E tanto altro da valutare per non dividerci sempre tra Nazioni, tra Noi, loro, ma dando priorità e importanza alla bellezza, nelle dinamiche dello sport anche come continuo insegnamento e riferimento al continuo futuro dei più giovani…

E l’internazionalità del calcio, più di altri sport su scala planetaria, può dare di più in termini di validi esempi, anche per nuove mentalità future…
Perchè oltre le parole dei politici, dei Presidenti, più o meno amati e stimati, quante cose sono realmente cambiate, senza nuove mentalità, una cultura più moderna di fondo, con sani valori nei sempre più precari equilibri di queste più evolute(?) democrazie(?) moderne?
Certo, sempre meglio di dittature(?) di Presidenti che vincono all’infinito(?), di nuove leggi contro l’aborto che riportano quello Stato in un miope passato, di troppe libertà (a che fine?) senza rispetto altrui, ma che ne fanno perdere anche il valore di fondo da un mainstream, da un pensiero di sistema dominante, dove anche i giornalisti non sai mai da quale parte stanno nell’indicare i limiti di dove muoversi, tra quelle boe e bandierine, “imposte” anche dal loro stesso dire e scrivere…
Dove sono allora le differenze tra un “regime” democratico e un regime dittatoriale se le troppe opinioni tendono a confondere sempre la terraferma e i salvagente in nome di apparenti boe liberiste(?), nelle sue più infinite sfumature, che prevaricano però sugli spazi e sulle “mentalità”(?) di tutti?
E allora il fallimento è nelle scuole, nella politica, nelle mentalità che si ereditano, che si ripetono e che non insegnano quello che nel tempo è stato suddiviso nell’infinita moltitudine dei lavori che, se integrati nello studio di base iniziale, determinerebbero l’umanità del futuro, nelle migliori conoscenze mediche, alimentari, sportive, ambientali, legali, d’investimento etc., di base per tutti…
E per allargare ancora di più lo sguardo, quanti lavori di massa sopravviveranno?
Per questo, quel “minimo reddito garantito a tutti” preparerebbe e cambierebbe dal basso un non troppo distante futuro, di certo diverso dalle dinamiche del lavoro passato…
Perchè in questo pericoloso e sempre più “pressato”, immobile(?) sistema è come vedere impotenti(?) le tante petroliere che ogni volta si spezzano davanti alle stesse “boe” di tutti, dove si deve sempre ricorrere al volontariato, alla solidarietà, alle donazioni e a qualsiasi altra forma d’intervento sempre successivo al disastro. “Sistemi” più snelli, meglio organizzati, con garanzie maggiori, dovrebbero essere la base per un più efficiente funzionamento, anche da chi offre tutti quei servizi che, nei troppi frequenti incidenti, feriscono territori, luoghi, vite, solo apparentemente distanti.
E quante sono le “mine” vaganti tra le boe dei popoli?


Per questo ai luoghi troppo affollati si dovrebbero preferire sempre località con meno persone. Luoghi dove si sente ancora la Natura dettare i suoi più naturali silenzi, le sue “boe”, le sue “pubblicità”, per spazi concessi ai suoi naturali regali, ai continui allenamenti che si mantengono per vivere la continua essenza della propria scelta sportiva, in questa vita…
E il surf, con quelle tre pinne, è più di una scelta sportiva, l’ultima porta di accesso ad un mondo, ad un pensiero sospeso tra il progresso dell’umanità, i suoi infiniti errori passati(?) e le energie più profonde, temporanee della Natura che segna ancora il tempo primordiale, allineato al respiro reale del pianeta, vera differenza ad un bulimico e vorace “sistema” di vite…
Non posso prevedere quanto sarà lungo questo prossimo inverno in ognuno di noi, studia(?) (sarà una stagione guadagnata) e se non cambiano, tempera bene la matita, perchè prima che ce ne andiamo tutti, cerchiamo di migliorarlo in meglio questo mondo, questa Nazione, in questa Italia(?)… Sì, la stessa. Dove, “forse”, la troppa solidarietà, le troppe donazioni (forse anche troppo pubblicizzate), fanno però (anche) venire meno gli obblighi istituzionali, di uno Stato, nell’organizzare e preparare la costante modernità davanti ai continui cambiamenti sociali, ai continui disastri (da quelli ambientali a quest’ultima, “ciclica” pandemia…) che la storia ci ripresenta, ormai, sempre più ravvicinati nel tempo, sempre più “stagionalmente”(?)…
E, fino a prova contraria, questo pianeta, ce lo ricorda ogni 3 mesi, circa… Non aggiungerci quelli umani, dovrebbe essere ormai prioritario in una nuova modernità, futuro comune, di tutti…
Enjoy your life
Keep Surfing
Carlo Azzarone
@Surfer_ksm
Roma 14 Novembre 2020