Anno 2020: Un nuovo inizio

segue da Anno 2019…

Recentemente mi è capitato di vedere un film dove si racconta un periodo storico e una vicenda a dir poco incredibile. Si basa su di una storia vera e, come si sà, spesso un film ferma visivamente qualcosa che non sempre riusciamo a collegare a eventi e notizie, con la lente di un più veloce susseguirsi quotidiano: “Barry Seal – Una storia americana”.
TEAHUPO’O, TAHITI – AUGUST 27: Excellent surf for Round 3 and Round 4 of the 2019 Tahiti Pro Teahupo’o on August 27, 2019 in Tahiti, French Polynesia. (Photo by Kelly Cestari/WSL via Getty Images)

Nel vedere quel periodo (sarà così in tutte le guerre/colpi di Stato?), oltre la superficie più leggera resa con la partecipazione di Tom Cruise, non potevo non associare il nome di quel nuovo Presidente anche ad un altro film, ma dove il solo volto di Ronald Reagan veniva utilizzato, questa volta, come maschera, ma da uno dei protagonisti di “Point Break”…
Anche se dopo tanti anni dalla sua uscita, vi siete mai chiesti perchè utilizzasse proprio quella e non quella di un altro presidente americano, utilizzata invece dai suoi complici surfisti? Forse solo un americano, informato di politica e di politiche internazionali potrà rispondere meglio, magari con una risposta meno scontata di quanto la sola domanda (forse) non evidenzia, come all”‘inspiegabile” motivo di un remake così commerciale e diverso dall’originale…
Certo se mi chiedessero ora (più di ieri) quale maschere assocerei a quegli stessi personaggi, ma con riferimento ai politici italiani, non avrei dubbi nell’associare i nostri (da quelli più furbi, tecnici e moderati), “divertendomi”(?) non poco, all’evidenza, sì di una nazione storica nella sua cultura di fondo, ma anche così male ammodernata…
E tra disastri, povertà e crisi continue, forse qualcuno non ha mai smesso di “togliersela”, con quei stipendi e benefici a garanzia di un futuro migliore (dopo solo pochi anni) più di tanti italiani, più che tassati e relegati ai soli bonus offerti in una diversa quotidianità…
E chi è chi, ora?

Perchè, tra politici, giornalisti e sindacalisti, a tirarsi continuamente quel “discorso” pubblico, apparentemente sempre più antico, il sistema regge perchè raccontato solo così, nell’unico modo a garantirne la loro stessa immagine di settore, tra inamovibili categorie e posizioni acquisite.
E come la neghi l’evidenza, dove tutti raccontanto sempre di lavorare a risolvere gli stessi problemi, ma da decenni, con stipendi pubblici anche superiori alla massima carica di un più rapprensentativo Presidente degli Stati Uniti?
Un minimo reddito garantito a tutti per non finire in questo continuo passato dei bonus e detrazioni fiscali dove vince chi li racconta meglio, ora per uno, ora per l’altro… Continue toppe economiche ad una coperta che strappa continuamente, non più adatta alle necessità contemporanee sempre più ampie nelle diversità… E così ogni anno, da decenni, orfani di politici, giornalisti e sindacalisti di altro e soprattutto, di nuovo(?) livello…
Un’eterna “coperta” di Penelope in attesa di chi ha a cuore un insieme più moderno di futuro…
E se l’unico modo per “migliorare” il sistema è studiare, forse non basta nemmeno più se non ad alimentarne un insieme che ha generato solo “pesci di carta” nelle loro diverse, solite e infinite specificità. Forse, pure più manipolabili dai singoli vantaggi dei bonus, detrazioni e altre arretratezze politiche sempre più “raccontate”(?) così che il nuovo è già vecchio nelle sue (continue) vulnerabilità ed esigenze…
E cosa insegna il minimo garantito per un’ora di lavoro, la parità di genere per la retribuzione femminile? Perchè se lotti per i temporanei, singoli “bonus” della tua singola famiglia/categoria, cambi poco o nulla nelle “eguaglianze”(?) future(?) del mondo…
Un minimo reddito garantito a tutti, come garanzia minima sotto la quale non si potrà mai scendere, uscito da qualsiasi tua storia di vita personale, di future eguaglianze tra “razze”, ora sfruttate da politici furbi, ora riviste da politici del futuro…
E non è più solo un processo di globalizzazione, ma di un nuovo avanzare verso un futuro di maggiori efficientamenti, unico vaccino evolutivo ad eventuali migrazioni di massa, disastri naturali, innalzamento degli oceani, irresponsabilità umane, pandemie, crisi economiche e come unica e migliore garanzia ambientale, futuro del mondo…
E in questa “adrenalina” civile, tra bonus “paracadutati” e “eccitanti” detrazioni sportive, l’insieme delle infinite specificità insegue solo le sue “maschere”…

OAHU, UNITED STATES – DECEMBER 19: Support team of Italo Ferreira of Brazil cheering him on during the quarterfinals of the 2019 Billabong Pipe Masters at Pipeline on December 19, 2019 in Oahu, United States. (Photo by Kelly Cestari/WSL via Getty Images)

I Governi passano lasciando continui “punti di rottura” che non hanno migliorato le mentalità negli anni se non quelle di schierarsi per un partito o per l’altro alle successive correnti ed elezioni politiche…
E i danni sono evidenti come quelli culturali…
Vederne poi in slow motion la loro storia, evidenzia per tutti una liquidazione non certo paragonabile a chi esce con un fisso mensile a mille euro, anche dopo anni di precarietà. E se aggiungi anche l’idea di alcuni di ridursi lo stipendio, nei tanti paradossi italiani, ma che poi ritardi nel versamento, la perduta innocenza dovrebbe far capire agli altri che tutti vorrebbero sommare qualche mensilità più elevata, senza passare obbligatoriamente dalle banche per importi sufficienti ad avviare attività, curarsi o togliersi qualche desiderio umano come una casa di proprietà. Quando, a quei mille euro al mese, le risposte non lasciano spazio a margini di movimento stellato, “naturalmente”…
E davanti alle maschere di chi è fuggito, paracadutandosi in altri partiti, dovrebbe anche far capire come trovare una soluzione migliore per tutti, salvando (certo) la coerenza promessa, ma non più giustificabile come per chi ha sempre l’alibi che in passato non c’era, entrando nuovo (però) nelle stesse discendenze politiche…
Quello che è venuto fuori con il “reddito di cittadinanza” non è soltanto una buona architettura nella prospettiva futura (da abbassare con il minimo reddito garantito a tutti), ma i controlli che la tecnologia permette, ora di più, nel trovare persone invisibili, sia nell’onestà sia nella disonestà del fisco (spesso sottopagati, in nero e senza contributi), forse esca (ora) nello stesso accesso al reddito
E sarà forse l’anello mancante ad un’identica tracciabilità a cui il futuro ci lega, inevitabilmente, tra documenti, redditi, accessi digitali, tasse e pagamenti…
Vuoi credere ancora ai “racconti” dei diritti(?) della privacy da riuscire a mantenere con tutti i nuovi sistemi digitali connessi, aumentate porte della nostra continua quotidianità?

In Italia ci siamo fermati solo alla chiacchiera del politicamente corretto, esploso nelle evidenti contraddizioni del Covid-19 (Coronavirus), accomodati ad un continuo passato di maschere, “garanzia” nel dare un presente e “lavoro” solo alla parola promozionale “futuro”, tra “pesci di carta” e ad una continua rete piena di tasse, bonus e un eccesso di burocrazia privata, più che di modernità civile…
E così, paracadutati fino alle prossime maschere politiche…
Un minimo reddito garantito a tutti per vivere un futuro che si richiede migliore, semplificato nelle dinamiche di un liberismo occidentale più o meno spinto (anche dalle tecnologie che avanzano), da una multiculturalità diversa nelle esigenze, passioni e interessi personali migliorativi da ritrovare e far trovare per il comune coesistere (anche meno retribuito) negli stessi, più ampi sistemi “culturali”(?)…
E se le altre culture avanzano in un’Italia malamente tassata e con sempre meno natalità, non possiamo certo spostare la nostra identità (spremuta e sfiancata negli anni) a favore della competizione tra culture, per garantire questo senso passato nella continuità dei bonus e detrazioni come nei migliori racconti di una Nazione sempre più attrattiva, (forse più) da chi fugge da oltre il Mediterraneo, dove (forse) ci saranno meno tasse e bonus per la più naturale proliferazione dei figli…
E se i diritti umani vengono continuamente spinti per le fasce più disagiate, la fascia media si vedrà sempre più tassata per garantire, così facendo, una continua, peggiore redistribuzione delle ricchezze, persa nella troppa “burocrazia” non sintetizzata in un più equo e moderno minimo reddito garantito a tutti, dove l'”arretratezza” dei suoi nativi rimarrà l’unica parola futura come vera “modernità” italiana…
Un ammodernamento che manca a cui si amplieranno le differenze, apparentamente inclusive, per una multiculturalità aumentata, ma che non aiuta se non a vederne i soli vantaggi diversi… E allora, la parola odio, razzismo subentra come ad addomesticarne, anestetizzarne i toni, con le solite(?) rievocazioni delle più nere maschere del passato…
Ma oggi, “forse” più di ieri, sono tanti i settori che non garantiscono più un futuro a tutti.
E se questo è lo sport che muove più denaro, interessi e lavoro in Italia, quanti settori lavorativi sono a rischio, male incanalati in percorsi migliorativi se non come “pesci/lavori da allevamento” da dove tirar fuori molte rare preziosità ai “singoli sistemi”, ma anche, troppo spesso, sulla pelle degli altri, cinicamente sacrificabili e senza tendenze tradotte come per il #metoo?

E più complessità crei nelle architetture delle società, sì a garanzia di antichi sbocchi universitari, forse in eccesso (vedi commercialisti, avvocati per l’enorme quantità di burocrazia e leggi in Italia), ma che sfociano anche in troppi “punti di rottura” che non aiutano più nessuno se non a prevaricare sull’altro, e più responsabilità si perdono nelle piaghe dell’inefficienza, aumentandone i costi, le tasse, i soldi facili per pochi…
Così la peggiore politica, il malaffare lavorerà contro l’efficientamento, unico valore globale ad un insieme di tutti, connesso, più moderno e migliore.
Basterebbe questo per capire l’arretratezza culturale imposta, che molti credono ancora di colmare con ulteriore burocrazia, con un giustizialismo in un caos ereditato o offrendo la visita gratuita mensile ai musei…
Quante mentalità nuove nascono da questo continuo susseguirsi di inefficienze, bonus, “pesci di carta” e di un passato ormai colmo nel ripetere sempre questo se stesso, a partire dai tempi della politica persi nelle mensilità dei suoi stipendi, vitalizi e liquidazioni, contrapposti alle sempre calde “ciambelle col buco” (di bilancio) offerte annualmente al suo popolo nativo?

Italo Ferreira (1°) ha vinto il Campionato del Mondo 2019 restituendo al suo innato talento quello che aveva maltrattato nell’incostanza del 2018. E ha dovuto faticare non poco visto che anche la finale dell’ultima tappa a Pipeline l’ha vinta contro il suo diretto avversario al titolo, fresco e ancora affamato di vittorie (anche) con un secondo Campionato appena vinto nel 2018, Gabriel Medina (2°).
Ora, dopo il suo primo titolo, vedremo Italo Ferreira dietro i fornelli con tanti pargoli al seguito, o è solo quello che spera Filipe Toledo (4°) per giocarsela almeno allo stesso livello familiare in questo prossimo Tour?
Per questo non c’è da stupirsi del gesto di Owen Wright (9°) dopo un’inarrivabile vittoria nel 2018…
Kanoa Igarashi (6°) nella cornice internazionale di Bali ricorda le responsabilità della sua Nazione davanti ad una Olimpiade a rischio Covid-19 e il nuovo medagliere prezioso per il surf…
Il Surf alle Olimpiadi è nuovo e la curiosità è alta verso la Natura, l’energia dei suoi luoghi che regalano spesso la vittoria all’Atleta “scelto”…
Come i tubi di Hossegor nel 2019 che hanno ricordato a Jeremy Flores (10°) le origini della sua bandiera…
Una vittoria che è mancata a Jordy Smith (3°) e Kolohe Andino (5°) per coronare la lunga permanenza tra i Top 4, in un 2019 che li ha visti sempre più vicini al titolo…
Aggiungere parole alla longevità di Kelly Slater (8°) è ormai superfluo, ma ometterlo mi priverebbe di ricordare a Julian Wilson (11°) che è solo questione di Top 10 (2° nel 2018), prima o dopo di dove si vuol essere…
Come non posso omettere l’infortunio di John John Florence (7°) che, dalla 1a posizione da quasì metà campionato, lo ha visto scivolare fino alla 7a posizione.
E se la priorità, per tutti, è sempre non avere infortuni, ci voleva una “pandemia” globale per ricordarci le fragilità di sistemi economici a rischio ripresa, soprattutto per quelli più “periferici”, per le imprese più piccole. Perchè ai vertici dello Sport, della società il sistema regge, è maggiormente tutelato anche dalle sue stesse eccellenze nei suoi temporanei infortuni, ma fuori dalle Top 10 sociali si fa dura per tutti, le difficoltà si amplificano nelle difficili scelte professionali che si dovranno affrontare, e il tempo, se aiuta i più giovani, l’età pone interrogativi e difficoltà diverse per chi è già avanti negli anni…

OAHU, UNITED STATES – DECEMBER 19: Italo Ferreira of Brazil winning his maiden WSL World Title at the 2019 Billabong Pipe Masters after winning the final at Pipeline on December 19, 2019 in Oahu, United States. (Photo by Kelly Cestari/WSL via Getty Images)

Un minimo reddito garantito a tutti come migliore sintesi evolutiva, più di mille promesse politiche, contrapposte al bilancio e alle finanziarie che ogni anno non sono mai sufficienti, nemmeno a soddisfare, mai completamente, una categoria, al posto di un’altra…
Poco più di 20 giorni all’inizio del nuovo Tour 2020.
E, dopo più di duemilaventi anni, in questo nuovo e breve passaggio, meglio mantenere ancora una più nativa, maschera nel Surf…
Buon inizio 2020 a tutti.

Enjoy your life
Keep Surfing

Carlo Azzarone
@Surfer_ksm